Aviation Safety Workshop 2019

DALLA CULTURA DELLA COLPA ALLA JUST SAFETY CULTURE

Un confronto multidisciplinare per un giusto approccio alla gestione della sicurezza
Giovedì, 21 novembre 2019Roma Casa dell’Aviatore – via dell’Università, 20

OGGETTO DEL WORKSHOP

Per le organizzazioni che operano in contesti ad alto rischio, come l’ambito aeronautico, il rischio zero è un obiettivo irraggiungibile. La comunità scientifica ha fondato questa assunzione su una vastissima attività di ricerca e di analisi degli incidenti aerei e, in generale, dei disastri tecnologici. Approccio, questo, che ha pervaso la normativa aeronautica, la quale utilizza locuzioni quali: “gestione del rischio as low as reasonably practicable”, “Acceptable Level of Safety” ed “Equivalent Level of Safety”.  In virtù di ciò, le organizzazioni aeronautiche, negli ultimi anni, hanno investito considerevoli risorse per attuare e mantenere un Safety Management System: un metodo organizzato alla gestione della sicurezza che permette l’identificazione dei pericoli che possano avere impatto sull’attività svolta dall’organizzazione, la valutazione dei rischi associati a tali pericoli e l’individuazione di priorità in modo da consentire la messa in atto di misure di mitigazione adeguate per ridurre i rischi al livello più basso ragionevolmente possibile e accettabile.
Nonostante gli sforzi e i visibili risultati ottenuti in termini di sicurezza permane – tuttavia – in caso di incidenti, un approccio di tipo accusatorio da parte di molti soggetti esterni (media, sistema politico, sistema giudiziario). Una concezione basata sulla colpa individuale distante del concreto sistema d’uso, astratta dalle reali pratiche di lavoro.
Il sistema del trasporto aereo, come tanti altri sistemi altamente tecnologici, è complesso. Pertanto, la sicurezza necessita di un approccio altrettanto complesso, inconciliabile con la sola ricerca della colpa individuale che di frequente porta alla costruzione di un capro espiatorio. Se quest’ultimo appaga il bisogno di giustizia (vendetta?) – laddove un incidente è percepito come un’ingiustizia – esso tuttavia non risolve il problema della prevenzione degli incidenti, anzi produce degli effetti opposti e perversi. L’approccio accusatorio, infatti, essendo rivolto principalmente alla ricerca del colpevole, crea un senso di paura per le sanzioni e per le controversie legali. Favorisce l’occultamento degli errori e delle violazioni che sono potentissimi indicatori sullo stato di sicurezza del sistema, inibendo, quindi, l’analisi delle conseguenti azioni di controllo del rischio. Da qui la necessità di un approccio al sistema che si propone invece di aumentare le condizioni di sicurezza del trasporto aereo attraverso la conoscenza e il controllo delle failures del sistema: latenti (manageriali, di progettazione, normative e di controllo) ed attive (inerenti al personale operativo). Non a caso l’ICAO, l’organizzazione internazionale dell’aviazione civile, ha stabilito che gli standard e le raccomandazioni per la gestione della sicurezza aerea siano destinate sia agli Stati, nello specifico al sistema statale dell’aviazione civile, sia alle organizzazioni aeronautiche. Entrambe devono promuovere una just safety culture come condizione necessaria per un’efficace attuazione della gestione della sicurezza. Sempre l’ICAO descrive la cultura della sicurezza “how people behave in relation to safety and risk when no one is watching”. In virtù di ciò, il modo in cui il personale aeronautico percepisce, valuta e attua la sicurezza non è condizionato, anche, dal messaggio mediatico e giudiziario? Non dovrebbe, quest’ultimo, essere anch’esso oggetto di un adeguamento ai tempi? Piuttosto che usare modelli che raggiungono l’esatto opposto?

OBIETTIVO DEL WORKSHOP

L’incontro costituisce un primo confronto multidisciplinare su tematiche complesse: le reciproche influenze tra le logiche organizzative, la cronaca giudiziaria e l’approccio del sistema penale e come queste, nel caso di un incidente aereo – o più complessivamente in caso di disastro tecnologico – convergano con una soluzione di tipo accusatorio, propria della giustizia penale, assunta e distorta nel costituito processo mediatico creato dai mezzi d’informazione e, alle volte, alimentato da interessi politici. Tutto ciò contrariamente all’evidenza che il sistema trasporto aereo sia portatore di una complessità tale da rendere inadeguato e perverso l’approccio accusatorio in caso di incidenti aerei e disastri. Tutto ciò richiede una nuova politica dei rischi e un maggiore conoscenza scientifica dei reali contesti operativi.

Interventi

Introduzione
Com.te Silvano Manera

Intervento del Dipartimento della Protezione Civile
Prof. Mauro Dolce – Dipartimento della Protezione Civile

Just Culture: il diritto alla Safety
Dott. Stefano Paolocci – ENAV